Addio Faletti comico, cantante scrittore. E persona perbene (Andrea Scanzi).

Triskel182

Giogio Faletti

SCOMPARE A 63 ANNI.

Giorgio, mai per caso
È MORTO FALETTI. NACQUE AL “DRIVE IN”, SEPPE DIVENTARE SCRITTORE DI SUCCESSO, MUSICISTA E PITTORE.

La leggenda non vive. La leggenda vive anche dopo la morte”. Era la citazione preferita di Giorgio Faletti. È morto ieri alle Molinette di Torino, dopo una lunga malattia.

La leggenda non vive. La leggenda vive anche dopo la morte”. Era la citazione preferita di Giorgio Faletti. È morto ieri alle Molinette di Torino, dopo una lunga malattia che lui – col pudore di sempre – aveva definito “guaio di salute piuttosto rilevante”. Per provare nuove terapie, si era anche recato negli Stati Uniti. Era nato il 25 novembre 1950 ad Asti, dove risiedeva in una casa piena di libri, chitarre, dischi, quadri e moto. L’altro buen retiro era l’isola d’Elba, dove amava rifugiarsi anzitutto nei periodi di stesura dei romanzi: “Quando scrivo mi muovo per casa…

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di harrietflower Inviato su Romanzo

TESTI Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo

Giulia Pagano • Il blog

SINOSSI DAL SITO UFFICIALE DELL’OPERA

TESTI

I brani numerati sono contenuti nel CD dei brani scelti (info sotto la lista).
I brani con il pallino • hanno titoli inventati da me, non essendo ancora disponibile una scaletta.
I brani seguiti da (R) sono parti recitate e non cantate.  (R+C) vuol dire che ci sono parti recitate e cantate incastrate tra loro.

I ATTOII ATTO
Prologo (R) 08. Cos’hai fatto?
Benvolio e Tebaldo (R)Il potere
 01. VeronaNon ho colpa
Ammonizione del Principe (R)Montecchi e Capuleti (R)
Lady Montecchi e Benvolio (R)• La follia (R+C)
Io tremoIl Duello (R+C)
• Benvolio e Romeo (R)Romeo, sono ferito! (R)
02. L’odioMorte di Mercuzio e Tebaldo (R+C)
Tempo non è (R+C)Chi pagherà? (R+C)
• QuandoLa decisione del Principe (R)
Sei pronta…

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di harrietflower Inviato su Romanzo

La Verità sul Caso Harry Quebert

“Il primo capitolo è fondamentale, Marcus. Se ai lettori non piace, non leggono il resto del libro.”

Trama: Harry, docente di lettere all’Università di Burrows, ha un solo amico: Marcus Goldman, studente che ha frequentato il suo corso. Harry è per Marcus insegnante, amico, mentore, padre e fratello maggiore. Quando Marcus, anni dopo gli studi, un anno e mezzo dopo essere diventato scrittore di successo, ha “il blocco dello scrittore” chiede aiuto al suo unico amico, colui che l’ha salvato: il famoso scrittore Harry Quebert. È così che Marcus si trasferisce ad Aurora, piccola cittadina del New Hampshire, nella casa del suo fedele amico. Poco dopo viene fatta una terribile scoperta: i resti della 15enne Nora Kellergan, scomparsa il 30 agosto 1975, vengono ritrovati nel giardino di Goose Cove, residenza di Harry. Quebert viene condannato e Marcus deve agire, in fretta. Lui sa che Harry è innocente e deve riuscire a scagionarlo. Così iniziano le sue indagini che troveranno nuovi risvolti e agghiaccianti scoperte pagina dopo pagina, fino all’ultima riga.

“Un giorno Harry mi ha detto: ‘Da’ un senso alla tua vita. Due cose danno un senso alla vita: i libri e l’amore.’ I libri li ho trovati. Grazie a Harry, li ho trovati. Adesso, andrò a cercare l’amore.”

“Vorrei andare nel paradiso degli scrittori.”
“Il paradiso degli scrittori? Cos’è?”
“È il posto dove decidi di riscrivere la vita come avresti voluto viverla. Perché la forza degli scrittori, Marcus, sta nel fatto che possono decidere la fine della storia. Hanno il potere di far vivere o morire, hanno il potere di cambiare tutto. Gli scrittori custodiscono nelle loro dita una forza che spesso non immaginano neppure. Gli basta chiudere gli occhi per invertire il corso di una vita. Marcus, cosa sarebbe successo quel 30 agosto 1975 se…”

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Un’opera straordinaria. Joël Dicker ha superato ogni mia aspettativa. Un romanzo che non ti lascia scampo. Ogni capitolo scopri qualcosa che non ti da scelta: devi continuare a leggere. Personalmente l’ho divorato in tre pomeriggi: non mi era mai capitato di trovare un libro che mi escludesse a tal punto dalla realtà da riuscire a leggere 775 pagine con la leggerezza e la facilità di 200. Ha battuto ogni mio record. Uno dei gialli più belli che abbia mai letto. Non lasciatevi intimorire dallo spessore: una volta iniziato, anche solo dalle prime pagine, TUTTI vogliono sapere “La Verità sul caso Harry Quebert”.
– Francesca

“Se iniziate questo romanzo siete fottuti. Non potrete evitare di correre fino all’ultima pagina. Sarete condizionati, sviati, freddati, stupiti, appassionati da una storia fatta di mille intrecci, piste false e colpi di scena.”
Bernard Pivot, “Le Journal du Dimanche”

di harrietflower Inviato su Romanzo

Io Uccido

«Jean-Loup Verdier, ancora. Ancora Voices, da Radio Monte Carlo, sperando che in questa bella notte di maggio non ci siano persone che abbiano bisogno del nostro aiuto, ma solo della nostra musica. Mi hanno appena fatto segno che c’è una telefonata.»
Infatti, la luce rossa in alto sulla parete si era accesa e Lourent aveva pntato verso di lui l’indice della mano destra, per confermargli che c’era una chiamata in linea. Jean-Loup si appoggiò con i gomiti sul piano del tavolo e si rivolse al microfono che aveva davanti. 
«Pronto?»
Ci furono in paio di scariche e poi il silenzio. Jean-Loup alzo la testa e guardò Lourent inarcando le sopracciglia. Il registra si strinse nelle spalle a indicare che il problema non veniva da loro.
«Sì, pronto?»
Finalmente la risposta arrivò verso l’aria e nell’aria la radio la rimandò e divenne di tutti. Prese posto nelle casse di diffusione della regia e nella loro mente e nella loro vita. Da quel momento in poi il buio sarebbe diventato un po’ più buio e sarebbe servito molto rumore per coprire tutto quel silenzio. 
«Ciao, Jean-Loup
C’era qualcosa di innaturale nel suono di quella voce. Sembrava intubata ed era stranamente piatta, senza espressione e senza colore. Le parole avevano la scia di un’eco soffocata, come un lontano aereo in partenza. 
Di nuovo Jean-Loup guardò interrogativamente Lourent, che usò ancora l’indice della mano destra, descrivendo dei brevi cerchi in aria, per indicare che la distorsione dipendeva dalla comunicazione.
«Ciao. Chi sei?»
Ci fu un istante di esitazione all’altro capo del filo. Poi la risposta quasi soffiata nel suo innaturale riverbero.
«Non ha importanza. Io sono uno e nessuno.»
«La tua voce è disturbata, si sente male. Da dove chiami?»
Pausa. La leggera scia di in aereo diretto chi sa dove. 
L’interlocutore non rilevò l’appunto di Jean-Loup.
«Anche questo non ha importanza. L’unica cosa che conta è che è arrivato il momento di parlarci, anche se questo vuol dire che dopo né tu né io saremo più gli stessi.»
«In che senso?»
«Io sarò presto un uomo inseguito e tu sarai dalle parte dei cani abbaianti che daranno la caccia alle ombre. È un peccato, perché adesso, in questo preciso momento, tu e io siamo uguali, siamo la stessa cosa
«In cosa siamo uguali?»
«Per il mondo siamo tutte e due una voce senza volto, da ascoltare con gli occhi chiusi, immaginando. Là fuori è pieno di gente occupata solo a procurarsi una faccia da mostrare con orgoglio, a costruirsene una che sia diversa da tutte le altre, senza nessuna preoccupazione all’infuori di quella. È il momento di uscire a vedere cosa c’è dietro…»
«Non capisco cosa vuoi dire.»
Ancora una pausa, lunga abbastanza da far sembrare caduta la comunicazione. Poi la voce ritornò e qualcuno ebbe l’impressione di sentirci l’impronta di un sorriso. 
«Capirai, nel tempo.»
«Non riesco a seguire i tuoi ragionamenti.»
Ci fu una leggera pausa, come se l’uomo, all’altro capo del filo, stesse studiando le parole.
«Non fartene un problema. A volte è difficile anche per me
«E allora perché hai chiamato, perché stai qui a parlare con me?»
«Perché io sono solo.»
Jean-Loup chinò la testa sul tavolo e la strinse tra le mani. 
«Parli come un uomo che sta chiuso in una prigione.»
«Tutti siamo chiusi in una prigione. La mia me la sono costruita da sola ma non per questo é più facile uscirne.»
«Mi spiace per te. Credo di intuire che non ami la gente.»
«Tu la ami?»
«Non sempre. A volte cerco di capirla e quando no ci riesco cerco almeno di non giudicarla.» 
«Anche in questo siamo uguali. L’unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la tua mente ed ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai.»
«E allora tu che cosa fai per curare il tuo male?»
Jean-Loup incalzò leggermente il suo interlocutore. La risposta si fece attendere e fu come se un oggetto avvolto in diversi strati di carta prendesse lentamente la luce.
«Io uccido…»
«Che signif…»
La voce di Jean-Loup fu interrotta da una musica che uscì dalle casse. Era un brano arioso, malinconico, dalla melodia coinvolgente, eppure, dopo quelle ultime due parole, parve diffondersi nell’aria come una minaccia. Durò in tutto una decina di secondi, poi di colpo come era arrivata, la musica si spense.

A Una Donna Tradita

Un libro straordinario che analizza nei minimi particolari la vita di una Donna. Una Donna qualunque. Una Madre, una Figlia, una Moglie, un Amica.
Una Donna tradita dalla vita.
Questa Donna farà qualcune cosa per ribaltare la situazione, per non sentirsi ancora una volta tradita! Cercherà di dare significato alla parola “felicità”.
Ben presto però capirà che una Donna non necessità di null’altro che se stessa!

«Il sole entra in casa dalla vetrata senza permesso. Insolente come i tradimenti. L’altro giorno, su uno di quei giornaletti che si trovano nei bar, ho letto: “Vi possono togliere tutto, ma alla fine avrete sempre voi stesse”. Credo sia una grandissima cretinata, io non ho avuto nulla e non ho me, mi hanno totalmente derubata. È rimasto il mio male. Non è vero che una volta raggiunto il fondo si risale. A volte non c’è fondo, vai giú e senti di non riuscire a fermarti. Potevo tenermi la dignità, non avrebbero potuto portarla via, ma non l’ho avuta mai: non me l’hanno trasmessa né me la sono costruita».

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Rivivere la sua esistenza, che a volte può risultare mediocre, aiuta a comprendere intimamente il meraviglioso mondo delle Donne.
Un libro straordinario! Uno di quelli che cominci a leggere e d’un tratto perdi la cognizione del tempo.
Consigliatissimo!!
-Silvana

La custode di mia sorella

Trama:
Anna sa come nascono i bambini, sa anche che non tutti nascono in quel modo. Come lei, creata in provetta per essere perfettamente compatibile con la sorella malata di leucemia.
Quando arriva il momento di donarle un rene non ce la fa più. Decide di intentare una causa contro i suoi genitori per un’emancipazione medica.
Vedremo come una ragazzina cerca di gestire la sua vita, vedremo dei genitori che cercano di mandare avanti una famiglia.

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La Custode Di Mia Sorella – Jodi Picoult

Questo libro è molto emozionante, commovente e vero. Vedere il punto di vista di ogni personaggio ci fa capire con profondità le emozioni che essi provano. Ho anche guardato il film, molto bello, ma con un finale diverso dal libro che mi ha stupito.
– Francesca

Molto forte, incredibilmente vicino

Oscar Schell è Un bambino stupefacente! Diverso da tutti gli altri e la sua intelligente è sbalorditiva.
Tra le cose del padre trova una busta: sopra compare il nome Black e dentro vi è una chiave. Vuole trovare un significato a quella busta. Cerca di aggrapparsi, in tutti i modi, alla linea sottile che lo collega al padre. Ha bisogno di compensare il vuoto che il giorno più brutto gli ha lasciato, un vuoto che neanche la madre riesce a colmare.
Inizia un nuovo viaggio alla ricerca del signor Black. Incontra svariate persone, con le quali il piccolo Oscar impara a relazionarsi. Ma l’incontro che più lo coinvolge è quello con il misterioso inquilino.

Questo libro ha ispirato l’omonimo film con Tom Hanks e Sandra Bullock.

«C’erano cose che volevo dirgli. Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero male a me»

È stato il primo libro che ho letto, il mio primo amore. È un libro straordinario, mi ha fatto commuovere e ragionare sul valore della vita e la cattiveria dell’umanità. Un ottimo mezzo per ricordare le vittime dell’ 11 settembre.

-Silvana

Citazione

Giorgio Faletti

«Anche in questo siamo uguali. L’unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la tua mente ed ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai.»

«E allora tu che cosa fai per curare il tuo male?»

«Io uccido…»

Giorgio Faletti…

Niente di vero tranne gli occhi

Trama:
Maureen Martini, commissario della Polizia di Roma, indagato di omicidio.
Jordan Marsalis, ex tenente della Polizia di New York e fratello del sindaco della grande mela.
Cosa li farà incontrare?
Il caso, la cattiveria umana e anche particolarità che non sapremo spiegarci.
Un serial killer che compone i cadaveri come i personaggi dei Peanuts.
Sarà una corsa contro il tempo, non sono solo delitti del presente. Si ricorrerà al passato per salvare il presente.
«… Adesso soltanto adesso che il mio sguardo avvolge il mare
io capisco chi ha cercato le sirene, chi ha potuto il loro canto amare…
dolce nella testa come il giorno della festa i datteri col miele
e forte come il vento che si fa tormento e spezza il cuore agli uomini e alle vele
…»

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Niente Di Vero Tranne Gli Occhi – Giorgio Faletti

È un libro molto bello e interessante, Faletti non mi ha deluso nemmeno questa volta. Questo libro è pieno di forti emozioni e di colpi di scena mozzafiato. Faletti non si limita a scrivere una storia, lui crea intrighi e storie nelle storie.
– Francesca

Digressione

Cari lettori,
negli ultimi giorni abbiamo ricevuto delle “critiche” molto pesanti. Ci teniamo a precisare che chiunque può scrivere ciò che desidera, ovviamente senza offendere nessuno.
Noi siamo libere di scegliere i libri e gli argomenti che più amiamo, é comprensibile che voi non condividiate i nostri gusti ma questo non vi dà il diritto di mancarci di rispetto.
Le critiche sono ben accette perché ci invogliano a dare sempre il meglio. Ma c’è un abissale differenza tra critica e insulto gratuito!
Vi invitiamo a utilizzare termini più consoni e meno offensivi.
Cogliamo, inoltre, l’occasione per salutarvi e ringraziarvi per il sostegno.

“Non condivido ciò che dici,
ma lotterò sempre affinché
tu possa continuare a dirlo”
~Voltaire

-Francesca
-Silvana

Precisazioni